15 Gennaio 2024
Lucart aderisce alla Science Based Target Initiative confermando il proprio impegno nel condividere un futuro sostenibile
Lucart conferma il proprio impegno in nome della sostenibilità aderendo alla Science Based Target Initiative (SBTi) con l’obiettivo di sviluppare una strategia di riduzione delle proprie emissioni di gas serra basata sulle più recenti evidenze scientifiche e validata da un organismo terzo.
Con l’adesione al programma, presenteremo entro il 2026 target di riduzione specifici su emissioni direttamente controllate dall'azienda (Scopo 1), emissioni indirette legate alla produzione di elettricità, vapore o calore (Scopo 2) ed emissioni indirette provenienti dalla propria catena del valore (Scopo 3). In particolare, ci focalizzeremo sull’individuazione e sviluppo di obiettivi di riduzione cosiddetti a medio termine (Near-Term Reduction Targets) che si configurano come un punto di partenza imprescindibile per la definizione di strategie climatiche ancora più sfidanti.
“Essere parte di questa iniziativa rappresenta per noi un ulteriore tassello di un percorso che portiamo avanti seguendo quei valori etici e imprenditoriali che ci accompagnano da sempre. Siamo convinti dell’importanza di dare concretezza a una visione per contribuire a un cambiamento di cui tutti dobbiamo essere parte” - ha commentato Massimo Pasquini, Amministratore Delegato del Gruppo Lucart. “La Science Based Target Initiative ci impone di fare qualcosa di più: le nostre azioni non devono essere guidate da ciò che è possibile o conveniente fare ma da ciò che è necessario fare a livello globale secondo la scienza”.
Nata nel 2015 dall’accordo tra CDP (ex Carbon Disclosure Project), il Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), il World Resources Institute (WRI) e il World Wide Fund for Nature (WWF), la SBTi supporta le aziende nel definire buone pratiche e fissare obiettivi basati su evidenze scientifiche in linea con quanto stabilito nel 2015 dall’Accordo della COP21 di Parigi in merito al riscaldamento climatico (contenere il riscaldamento globale al di sotto di 2°C rispetto alla temperatura dell’epoca preindustriale impegnandosi a limitarlo a 1,5°C) e valuta in modo indipendente i programmi delle aziende con l’intento di aumentare il loro vantaggio competitivo nel passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio.
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